Come funziona la ritenuta d’acconto nel regime forfettario

✅ Nel regime forfettario, la ritenuta d’acconto non si applica: il compenso ricevuto è netto, semplificando enormemente la gestione fiscale.

Nel regime forfettario, la ritenuta d’acconto non si applica. Questo perché i contribuenti forfettari operano con un regime fiscale semplificato che esclude l’obbligo di effettuare e subire la ritenuta d’acconto prevista per i lavoratori autonomi che rientrano nel regime ordinario. In pratica, quando si emette una fattura, non viene detratta alcuna ritenuta d’acconto né si è obbligati a versarla all’erario.

Questa caratteristica rende il regime forfettario particolarmente vantaggioso per i piccoli professionisti e imprese individuali, in quanto semplifica la gestione contabile e fiscale. Nel corso di questo approfondimento, vedremo nel dettaglio perché la ritenuta d’acconto è esclusa nel regime forfettario, come comportarsi in caso di fatturazione, e quali sono le principali differenze rispetto ai regimi fiscali ordinari. Forniremo inoltre esempi pratici e chiariremo gli obblighi fiscali da rispettare.

Quando si applica la ritenuta d’acconto nei compensi forfettari

La ritenuta d’acconto è un tema particolarmente delicato per chi opera sotto il regime forfettario. Ma quando si applica realmente questa trattenuta? Facciamo chiarezza!

Nel regime forfettario, uno dei vantaggi più evidenti è la esclusione dall’applicazione della ritenuta d’acconto sui compensi percepiti. Questo significa che, in linea generale, non si subisce il prelievo del 20% alla fonte da parte del committente. Però, esistono alcune eccezioni da tenere ben presenti.

Le eccezioni principali

• Prestazioni dei professionisti con regime ordinario: ove il committente sia un soggetto passivo d’imposta che applica il regime ordinario, la ritenuta d’acconto si applica normalmente.
• Collaborazioni occasionali: nel caso di lavoro autonomo occasionale, al di fuori del forfettario, si applica la ritenuta d’acconto.
• Compensi da sostituti d’imposta non professionisti: quando il cliente non è un soggetto passivo IVA, la ritenuta d’acconto potrebbe essere richiesti.

Esempi pratici

• Mario Rossi, professionista in regime forfettario, emette fattura a un’azienda: la fattura non riporta alcuna ritenuta d’acconto e il pagamento arriva “pulito”.
• Paola Bianchi, libero professionista con regime ordinario, collabora con una società: la società trattiene il 20% come ritenuta d’acconto da versare all’Agenzia delle Entrate.

Quindi, in sintesi:

Consiglio pratico: è sempre utile specificare chiaramente nelle fatture che si opera in regime forfettario, includendo la dicitura “Operazione effettuata ai sensi dell’art. 1, commi da 54 a 89 della Legge 190/2014 – Regime forfettario, non soggetta a ritenuta d’acconto”. In questo modo, si evitano incomprensioni con i committenti e si velocizzano i pagamenti.

Domande frequenti

Cos’è la ritenuta d’acconto nel regime forfettario?

Nel regime forfettario, la ritenuta d’acconto non si applica poiché l’imposta viene calcolata in modo forfettario senza deduzioni o ritenute.

Devo applicare la ritenuta d’acconto ai miei clienti?

No, chi adotta il regime forfettario non deve applicare la ritenuta d’acconto sulle fatture emesse.

Come vengono pagate le imposte nel regime forfettario?

Le imposte sono calcolate su una percentuale forfettaria del reddito, senza detrazioni, e vengono versate tramite F24.

Cosa cambia rispetto al regime ordinario?

Nel regime ordinario la ritenuta d’acconto è obbligatoria, mentre nel regime forfettario non si applica, semplificando la gestione fiscale.

Come devo comportarmi se il mio cliente richiede la ritenuta?

Spiega al cliente che, essendo in regime forfettario, non si applica ritenuta d’acconto e fornisci la certificazione del regime fiscale.

Hai domande o esperienze da condividere sulla ritenuta d’acconto nel regime forfettario? Lascia un commento qui sotto e non dimenticare di esplorare altri articoli sul nostro sito che potrebbero interessarti!