✅ Per compilare correttamente una fattura con IVA e ritenuta d’acconto, inserisci imponibile, aliquota IVA, calcola imposta, ritenuta e totale netto.
Per compilare correttamente una fattura che include sia l’IVA che la ritenuta d’acconto, è essenziale rispettare alcune regole formali e rispettare la normativa fiscale italiana. La fattura deve indicare chiaramente la base imponibile, l’importo dell’IVA applicata, la causale della ritenuta d’acconto, e i rispettivi importi da versare. Inoltre, bisogna specificare tutte le informazioni obbligatorie, come i dati del cliente, del fornitore, la descrizione del servizio o prodotto, e gli estremi per il pagamento.
In questa guida approfondiremo passo dopo passo come redigere una fattura che comprenda sia l’IVA sia la ritenuta d’acconto, illustrando con esempi pratici il calcolo degli importi, la corretta formulazione delle diciture da inserire, e le modalità di riportare correttamente queste voci ai fini fiscali e contabili.
1. Informazioni obbligatorie della fattura
Per iniziare, la fattura deve contenere:
- Dati del fornitore: nome, indirizzo, partita IVA, codice fiscale
- Dati del cliente: nome, indirizzo, partita IVA o codice fiscale
- Numero e data della fattura
- Descrizione del servizio o bene fornito
- Importo imponibile
- Aliquota IVA applicata
- Importo IVA
- Ritenuta d’acconto (con causale, percentuale e importo)
- Totale da pagare (al netto della ritenuta)
2. Calcolo dell’IVA e della ritenuta d’acconto
In genere, la ritenuta d’acconto si applica sulle prestazioni di lavoro autonomo e ammonta al 20% (o percentuali diverse a seconda dei casi). Il calcolo da seguire è il seguente:
- Calcolare l’importo imponibile della prestazione.
- Calcolare l’IVA applicata moltiplicando l’imponibile per l’aliquota IVA (es. 22%).
- Calcolare la ritenuta d’acconto applicando la percentuale (es. 20%) sull’imponibile (senza IVA).
- Calcolare il totale da pagare: (Imponibile + IVA) – Ritenuta d’acconto.
Esempio pratico:
| Voce | Calcolo | Importo (€) |
|---|---|---|
| Imponibile | – | 1.000,00 |
| IVA (22%) | 1.000,00 x 0,22 | 220,00 |
| Ritenuta d’acconto (20%) | 1.000,00 x 0,20 | 200,00 |
| Totale da pagare | (1.000,00 + 220,00) – 200,00 | 1.020,00 |
3. Come indicare IVA e ritenuta d’acconto nella fattura
È necessario inserire una riga dedicata per l’IVA con l’indicazione dell’aliquota applicata e l’importo calcolato. Per la ritenuta d’acconto, si deve indicare la causale (ad esempio “Ritenuta d’acconto ai sensi dell’art. 25 del DPR 600/73”), la percentuale, e l’importo trattenuto. Ecco come si può scrivere:
- Aliquota IVA: 22%
- Importo IVA: €220,00
- Ritenuta d’acconto 20% (art. 25 DPR 600/73): –€200,00
4. Consigli utili e verifiche finali
- Controlla sempre i dati anagrafici e fiscali di chi emette la fattura e del cliente.
- Verifica la corretta applicazione delle aliquote IVA e delle percentuali di ritenuta.
- Usa un software di fatturazione aggiornato alle normative per prevenire errori.
- Annota nella causale della ritenuta la norma fiscale che la giustifica.
- Assicurati che il totale da pagare sia chiaro e corrispondente ai calcoli indicati.
Passaggi Dettagliati per Inserire IVA e Ritenuta d’Acconto in Fattura
Compilare correttamente una fattura che includa sia l’IVA sia la ritenuta d’acconto può sembrare un’impresa ardua, ma con i giusti passaggi diventa semplice e veloce. Ecco una guida pratica e dettagliata per facilitarti questo compito.
1. Inserimento dei Dati Intestatari
Prima di tutto, assicurati di includere tutti i dati fondamentali sia del fornitore che del cliente:
- Nome o ragione sociale
- Indirizzo completo
- Codice fiscale e/o partita IVA
- Numero di telefono e mail, utili per comunicazioni
Questi dati sono essenziali per garantire la validità della fattura.
2. Descrizione della Prestazione o Fornitura
Descrivi in modo dettagliato il servizio o i beni venduti, indicando:
- La quantità
- Il prezzo unitario
- La descrizione chiara e precisa, ad esempio: consulenza professionale per il mese di marzo 2024
3. Calcolo dell’IVA
Il passaggio cruciale è l’inserimento e il calcolo corretto dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA). Segui questo esempio pratico:
- Calcola il totale imponibile sommando i valori delle prestazioni senza IVA.
- Applica l’aliquota IVA corretta: la più comune è il 22%, ma possono esserci aliquote ridotte (10%, 5%) a seconda del prodotto o servizio.
- Calcola l’importo IVA moltiplicando il totale imponibile per l’aliquota.
Ad esempio: se il tuo imponibile è €1.000 e l’IVA al 22%, l’IVA sarà €220.
4. Applicazione della Ritenuta d’Acconto
La ritenuta d’acconto rappresenta una trattenuta fiscale che il committente applica a favore del prestatore di servizi. Deve essere indicata chiaramente in fattura. Procedi così:
- Individua la percentuale della ritenuta, in genere 20% per lavori autonomi e professionali.
- Applica la ritenuta sul compenso imponibile (senza IVA).
- Scrivi nell’intestazione della ritenuta: “Ritenuta d’acconto ai sensi dell’art. 25 DPR 600/1973”.
Se il compenso imponibile è €1.000, la ritenuta a 20% sarà €200.
Esempio di Schematizzazione dei Calcoli
| Elemento | Importo (€) | Note |
|---|---|---|
| Imponibile | 1.000,00 | Base per IVA e ritenuta |
| IVA (22%) | 220,00 | Imposta da versare allo Stato |
| Ritenuta d’Acconto (20%) | -200,00 | Trattenuta fiscale che il committente versa |
| Totale da pagare | 1.020,00 | = Imponibile + IVA – Ritenuta |
5. Inserimento di Note e Causali
Non dimenticare di aggiungere una sezione con note aggiuntive che chiariscano i dettagli fiscali, ad esempio:
- “La presente fattura è soggetta a ritenuta d’acconto art. 25 DPR 600/1973”
- Modalità di pagamento
- Termini di scadenza
Consigli Pratici
- Controlla sempre le aliquote IVA aggiornate perché possono variare in base al settore e normative.
- Verifica che la ritenuta d’acconto sia applicabile alla tua attività, poiché non tutte le prestazioni sono soggette.
- Utilizza software di fatturazione per ridurre il rischio di errori matematici e conformarti agli obblighi fiscali.
- Salva e archivia sempre copia digitale e cartacea per eventuali controlli fiscali.
Seguendo questi passaggi dettagliati, potrai compilare una fattura con IVA e ritenuta d’acconto in modo accurato e conforme alle normative vigenti, evitando fastidiose contestazioni o errori che possono compromettere i tuoi incassi.
Domande frequenti
Cos’è la ritenuta d’acconto e quando si applica?
La ritenuta d’acconto è una trattenuta fiscale che il committente effettua sull’importo lordo da pagare al professionista, da versare all’erario.
Come si calcola l’IVA in una fattura?
L’IVA si calcola applicando l’aliquota prevista (es. 22%) sull’importo imponibile della prestazione o vendita.
Devo indicare separatamente l’IVA e la ritenuta d’acconto nella fattura?
Sì, nella fattura vanno indicate separatamente: imponibile, IVA, ritenuta d’acconto e totale da pagare.
Qual è il formato corretto per indicare la ritenuta d’acconto nella fattura?
Si indica la base imponibile, la percentuale della ritenuta (es. 20%) e l’importo trattenuto, sottraendolo dal totale da pagare.
La ritenuta d’acconto incide sull’IVA da versare?
No, la ritenuta d’acconto riguarda l’imposta sul reddito, mentre l’IVA è un’imposta differente e indipendente.
| Elemento in fattura | Descrizione | Esempio |
|---|---|---|
| Imponibile | Importo netto della prestazione o vendita | € 1.000,00 |
| IVA | Aliquota applicata sull’imponibile (ad es. 22%) | € 220,00 |
| Totale Lordo | Imponibile + IVA | € 1.220,00 |
| Ritenuta d’acconto | Percentuale trattenuta sull’imponibile (ad es. 20%) | € 200,00 |
| Totale Netto da pagare | Totale lordo – ritenuta d’acconto | € 1.020,00 |
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